venerdì 23 luglio 2010

10 - Madrid 2010 - Il saluto della Luna

E così si fece l'ultimo giorno, domani si parte...
scusate se sono un pò scombussolato, ma ho avuto una brutta notizia oggi, veramente brutta e tornando sarà un piccolo inferno :(

Lascio Madrid e la Spagna con un pochino di rammarico, ci ho messo un pò ad adeguarmi all'andamento lento, alla siesta (di pomeriggio davvero non si respira) alla luce fino alle 23 di sera, ma in cambio Madrid mi ha dato tanti bei posti, gente cortese anche se a volte un pò sbrigativa e a volte un pò maleducata, un pò come da noi del resto.

L'albergo fantastico, la città sicura anche dopo la mezzanotte (solo nelle vie principali però...) anche se un pò chiassosa e sporca, a volte decadente, ma decisamente vivibile con i suoi supermercatini cinesi aperti la notte e i suoi dehor con il vapore rinfrescante che usciva dagli ombrelloni.


Ho evitato tutti i paragoni possibili con il Giappone, Tokyo e Osaka, non era giusto e poi davvero è come aspettarsi marte sulla terra, a volte però confesso mi dicevo: "e si però la..." non c'è niente da fare, forse l'avessi visitata 3 anni fa, forse mi sarebbe entrata di più nel cuore, ora come ora non c'è metà temo che possa eguagliare, non dico addirittura superare il mio grande amore per la terra nipponica.

Speravo di innamorarmene, che scattasse una sorta di chiodo scaccia chiodo, ma così non è stato, certo ha avuto i suoi momenti epici come la corrida che è tutt'ora uno spettacolo che mi ha stregato, nel bene e nel male.


Come l'attardarsi al tramonto in Plaza Mayor sorseggiando uno zumo (succo) e un espresso comodamente cullato dall'aria fresca nel dehor del mio bar preferito.


Non avrei difficoltà alcuna ad adattarmi a vivere a Madrid, ma la prima e unica scelta rimane un'altra.

Alfin anche la Luna mi saluta stagliata nella croce di una guglia della Plaza, mentre sale quasi piena su nel cielo e si ritorna, si ritorna e porca paletta non proprio un bel ritorno...


A quest'ora, domani sarò nel patrio suolo, stringendo i denti e continuando la mia vita che spero sia piena di qualche buona notizia, sarebbe ora...

giovedì 22 luglio 2010

8-9 - Madrid 2010 - Alfin il castello delle favole fu raggiunto

Vi chiederete che fino ho fatto ieri, sono stato un pò male, niente di che, un colpo d'aria (condizionata) che mi ha tenuto sveglio la notte e il giorno dopo niente Segovia, non mi osavo proprio, così ho usufruito della bellissima stanza (per la prima volta ho messo fuori il cartello "Do not disturb") e della caffetteria dell'albergo, ho dormito mucho, ma sono uscito la sera godendomi la serata :)

Invece oggi alfin c'è l'ho fatta! Yuppi! Sono riuscito ad andare a Segovia e addirittura a tornare! ;)

La stazione dei treni non era più quella puzzosa di Atocha Renfe, ma quella ultra moderna di Chamartin, con tanto di parete alla Matrix blu veramente impressionante.


Prendo il treno ultra veloce, andata ritorno, con posti prenotati e salendo sul treno mi becco il controllo bagagli come in aereoporto, sapete qui si sono beccati un attento e sono un pò, giustamente direi, paranoioci.
Il treno è uno spettacolo, a livello delle Romance Car giapponesi e vi posso assicurare che è un gran complimento e in mezz'oretta sono alla stazione che dista "solo" 6 km da Segovia ed è letteralmente in mezzo al nulla assoluto. L'unica è prendere il bus, il biglietto si fa direttamente sul bus, come spiega la tipa dell'ufficio informazioni, dandomi anche una cartina turistica in italica lingua, che stavolta saggiamente hanno messo in stazione.

Arrivo a Segovia e che bellina che è! Il centro storico è spettacolare, c'è un pezzo (728 metri) dell'autentico acquedotto romano che sta li da 2000 anni, grazie solo al perfetto incastro delle pietre, senza malta! 2000 anni! Dovremmo in effetti farci pagare le royalties ;)


Poi c'è la stupenda cattedrale che si affaccia su Plaza Mayor di Segovia (ormai ho capito che c'è una Plaza Mayor d'appertutto, un pò come Via Roma da noi), che nonostante si paghi l'ingresso (penso che sia la prima cattedrale di cui pago l'ingresso...) è stupenda e poi ci sono pure le prove dell'organo, inquietante e gotico come piace a me ;)


Ma il pezzo da 90 è la fortezza di Alcazar, costruita nel XII secolo, il castello delle favole, pare infatti che la Disney abbia confessato che l'ispirazione per il castello delle favole simbolo di Disneyland è stato proprio Alcazar.
Questo impressionante, piccolo castello, costruito su un orrido, è stata una sorpresa, sia per le sue sale, liberamente fotografabili, sia per la salita al torrione centrale e sorpresona, il pavimento era inclinato. Dovete sapere che una delle saghe fantasy più famose: Le cronache del ghiaccio e del fuoco, di G.R.R.Martin, viene descritta una fortezza: Nido dell'Aquila, famoso per le sue celle, dal pavimento inclinato e prive di una parete che dava proprio su un orrido, i prigionieri non potevano neppure dormire tranquilli per paura di scivolar durante il sonno e finire sfracellati di sotto, mi son sempre chiesto da dove fosse venuta un'idea così originale e bè ormai dovrei saperlo che la realtà supera sempre l'immaginazione ;)


Ritorno sereno e tranquillo rigodendomi il viaggio in treno, bello soddisfatto di aver infine sconfitto le stupende, ma tremendamente ostiche ferrovie Spagnole;)

P.S.
Perdonate le foto banalmente turistiche del post, ma sono quelle più descrittive, comunque vedete le nuvole, ebbene si, la prima giornata da 9 che sono in Spagna in cui vedo una nuvola! E fa pure fresco! Oddio per fresco intendo sui 28-29 gradi, che è la siberia, dopo i 38-39 gradi di media degli ultimi 3 giorni.

Buenas favolosa noche!

martedì 20 luglio 2010

7 - Madrid 2010 - Il pizzino e la via alberata

Stamattina mi alzo presto (tutto è relativo ovviamente) e mi dirigo bello bello alla stazione dei treni Atocha Renfe, il principale snodo ferroviario della capitale spagnola.
Volevo andare a Toledo, volevo appunto, arrivo alla stazione dei treni dalla metro, ovviamente per intuito perchè lo sapete qui l'inglese non esiste e mi metto in coda alla biglietteria, mi faccio la mia bella coda e arrivato il mio turno dico scandendo: Toledo... la bigliettaia mi liquida, ovviamente in spagnolo, dicendomi che avevo sbagliato biglietteria! Sbagliato biglietteria!?!?!?!
Si ci sono più biglietterie, ovviamente tutte senza un bencheminimo straccio di una stracacchio di indicazione, rimane tutt'ora avvolto nel mistero assoluto che biglietti vendesse quella sbagliata, forse del circo dei clown?

Dopo aver provato la biglietteria automatica, che non prevede la destinazione Toledo... e qui ovviamente abbiamo già da tempo valicato il confine dell'assurdo, vedo un ufficio di informazioni, che esiste, ben nascosto, chiedo al tipo che parla inglese come la mia panettiera e questo tira fuori un cartellino che mi porge, un pizzino della grandezza di un biglietto da visita, come se fosse un'informazione top-secret, con stampati gli orari dei treni Madrid-Toledo andata e ritorno e candidamente mi fa notare che avevo appena perso quello delle 12 e avrei dovuto aspettare quello delle 13.50... vi giuro che non ha idea di quanto vicino è stato al termine truculento della sua vita...
Già che ci sono chiedo per Segovia e mi da un altro pizzino con gli orari mi trattengo dal chiedergli perchè mai, per quale assurdo convincimento o credo religioso o politico si rifiutino di far un bel cartello con quei dannati orari e piazzarlo in stazione ed evito anche di chiedere per quale stradiavolo di motivo le biglietterie automatiche sono prive di quelle destinazioni e che diavolo venda la biglietteria dove sono stato, oltre, ovviamente alla domanda madre di tutte le domande, perchè mai, nel 2010, nella stazione principale di una delle grandi capitali europee non vi sia una scritta una, manco cesso o uscita in inglese.

Ormai è tardi, volevo uscire da li, da quel posto infame, cerco l'uscita (ovvero il cartello "Salida" of course) e mi imbatto in un giardino tropicale, ah si è vero, mi ricordo di averlo letto, che una volta la stazione era infestata di tossici e ladri (come la nostra Porta Nuova per esempio) e l'amministrazione a forza di retate e manganellate, ha trasformato quel buco infernale per tutti in una bella e tranquilla stazione, luogo di visita e passeggiate nel suo autentico parco tropicale all'interno, che tralaltro serve per calmare l'incazzatura nera dei turisti stranieri.


Già che ero costretto a Madrid ed ero vagamente vicino al Prado decido di passeggiare e veder un pò il museo, strada facendo mi becco anche un incidente, non proprio, ma una enorme rotonda era bloccata perchè invasa da litri di olio e c'erano decine di persone intente a sciacquarlo via, con un traffico intorno in pieno delirio.


Arrivo al Prado, non prima di essermi avventurato in una assolta via pedonale piena di banchetti di libri usati, una vera mecca se vivessi a Madrid e capissi l'idioma!
Non entro al Prado, non sono granchè amante dei musei, preferisco i musei a cielo aperto, ovvero la città e mi ricordo di aver letto sulla guida di una bella via fatta di recente pedonale che partiva dal Prado e arrivava in Plaza Mayor.


La becco, si chiama Calle Huertas e dopo aver pranzato con l'Insalada Huertas (una tradicion come esclamava il menù del ristorante) mi incammino in questa deliziosa piccola via pedonale.
Sembrava di essere in un'altra Spagna, in un piccolo paese della Castiglia, senza rumori, all'ombra dei filari di alberi ai lati, il camminar silenzioso e lento dell'ora della siesta, meraviglioso, mi ci voleva proprio :)


Arrivo a Plaza Mayor, e poi, poi insomma recupero la serata, se siete stati attenti, nelle precedenti puntate allora capirete ;)

Adesso a nanna, domani cascasse il mondo vado a Segovia, si parte da un'altra stazione e poi adesso ho il pizzino con gli orari, volete mettere il vantaggio!

lunedì 19 luglio 2010

6 - Madrid 2010 - La picca, la spada e la morte

ATTENZIONE! Le immagini che vedrete sono vere, vero sangue e vera morte!

Uno spettacolo unico, una danza di vita e di morte.
Ci si siede tutti guidati dalle hostess su freddi e duri scalini di marmo, di fronte il cerchio di sabbia (arena significa sabbia) su cui vengono tracciati con il gesso due cerchi.
La sabbia è oro, pura, intatta per ora, il cielo è terso, il sole al tramonto ha reso luminosa l'arena.

Allo scoccar del momento, precisi, ineluttabilmente inizia la corrida, le regole sono quelle classiche, 6 tori, 3 toreri, 3 cuadrillas.

Entrano prima gli alfieri a cavallo, dal pennacchio rosso e giallo, si presentano le cuadrillas capitanate dai loro toreri, poi tutto tace, l'arena si svuota e compare il toro.

E' enorme, gigantesco, sono nella terza fila, vicinissimo e mi sembra di toccarlo allungando il braccio, è una bestia infuriata, forse intuisce, forse no, gira a destra, a sinistra per l'arena in cerca di un'uscita, nella sabbia imprime le sue orme possenti.
Per 4 anni è stato allevato nei pascoli migliori della Spagna, è stato nutrito e cresciuto per questo momento, per l'arena, per la danza della morte, per una fine gloriosa nella sabbia caliente.

La Lay Taurina stabilisce la natura della danza, per primo entrano i capote, dal nome del grosso drappo rosa e si muovono per far stancare il toro e per far capire al torero che tipo di danza il toro vuole compiere.


Poi entrano i picadores, in groppa a bardati cavalli e con lunghe picche di legno dalla punta larga infilzano per almeno due volte, potentemente, il toro sulla schiena, mentre questo con un impatto devastante carica il picadores ed il suo cavallo che par li debba sventrare.
L'impatto della picca che penetra nella carne del toro eccheggia nell'arena, il sangue sgorga copioso dalle ferite e il suo odore, misto alla sabbia su cui cade a pozze permea l'aria.


E' il turno dei Banderilleros, tre, che devono conficcare le banderillas, piccole aste dalla punta ad uncino nella schiena ferita del toro, per farlo infuriare e provocandone la perdita di sangue per farlo stancare.
Le banderillas conficcate devono essere 6, non una di più, non una di meno, se una non viene conficcata, allora il banderilleros deve riprovarci.
L'arte, perchè di arte si tratta, di infilare due aste uncinate ad un toro in corsa che ti carica diretto lascia il respiro sospeso, la bocca aperta e l'animo pieno di ammirazione per questi uomini che armati di sole due piccole lancie affrontano a viso aperto la bestia in carica, piantando con forza inaudita i loro arpioni nella schiena del toro, con uno schiocco tale che ti rimbomba nelle orecchie a lungo.


La schiena del toro, bardata di 6 banderillas e bucata dalle picche è rossa di sangue, sgorga copioso e riluce di vermigli riflessi al sole morente.

E così entra il torero, saluta la folla, lancia il capello in segno di sfida e mostra il suo drappo rosso al toro, tenuto aperto da un asta di legno e dalla sua sciabola.

Ed inizia la danza, che ti rapisce, ti ammalia, ti strega, sei concentrato in quei movimenti di letale armonia dove uomo e bestia, dove agilità e potenza, si fondono in una danza, circolare di vita e di morte, il torero è ad un respiro dal toro, vicinissimo e si fondono insieme quando danzano e la cosa più sorprendente e quel piccolo uomo, di fronte alla bestia che fermando il suo drappo, posa la mano sulla sua testa e tutto si ferma, in quel gesto alla fine della danza c'è la vittoria dell'uomo sulla bestia, dell'agilità sulla potenza, dell'abilità, e dell'intelligenza sull'istinto dell'animale.


Finito di danzare è tempo di morire.

Il torero si avvicina al bordo dell'arena e prende la sciabola con cui, con un solo colpo netto, deciso, risolutore alla base del cranio dovrà uccidere il toro.
Su 6 tori solo uno ci è riuscito con un solo, letale colpo, affondando la sciabola fino all'elsa e l'arena tremò.
Quando è il momento il torero pone il drappo dietro di se, punta con la sciabola il collo del toro, tenendola alta e dritta all'altezza del suo viso e insieme uomo e bestia caricano e il torero affonda la sua lama uccidendo così la bestia, che stramazza al suolo, vinta, battuta, morta.


Vera morte, non c'è filtro televisivo, non c'è realtà percepita, questa è vera morte, di fronte a te vi è una rappresentazione della tragedia della morte, della dignità e dell'onore della lotta, non vi è ipocrisia, non vi è filtro alcuno, vi è la realtà, vi è l'arena, vi è il sangue, vi è la tragedia della morte in tutto il suo pieno, potente, assoluto, naturale a autentico realismo.

Cosi al sesto toro, la sabbia ormai rossa, il drappo pesante del sangue, la sciabola di argento vermiglio saldamente conficcata nel toro, sotto un manto di stelle finisce la danza.

domenica 18 luglio 2010

5 - Madrid 2010 - La lunga via e il bueno Retiro

Oggi la redazione spagnola del vostro blog preferito, oltre che naturalmente unica vostra gioia giornaliera, va in onda in edizione limitata.

La giornata è stata lenta, piena e ancor da assimilare, ho camminato mucho, ho fatto la siesta perchè il caldo qui nel pomeriggio era davvero importante e mi sono ritirato al parco del Retiro, dove sono stato a proltrir sereno fino alle 10 di sera.

Praticamente a piedi mi son fatto dalla Puerta de Toledo, fino al Parco de Retiro, passando per Plaza Mayor e Puerta del Sol, andata e ritorno!

Puerta del Sol... adesso capisco che di nome e di fatto!

Il lago in mezzo al Parco del Retiro al tramontar del sole.

L'inizio della Gran Via a partire dal Parco del Retiro (più o meno), devo dire che la Gran Via da qui a Callao è molto più bellina del pezzo che avevo fatto la prima volta.

Adesso che vi ho distratti con un interessante contributo fotografico ho una domanda... ma perchè diavolo devo sempre far incontri interessanti nei ristornati giapponesi io!?
Ebbene si, ho trovato un ristorante giapponese (più o meno, univa il bello della cucina spagnola con quella giapponese) e non ho resistito, cacchio quanto mi mancava mangiare con le bacchette... lacrimuccia... e poi insomma, ci si ritorna e al diavolo la tradicion, preferisco rispettar la mia di tradicion, però dai il vino rosso era tipico della Castiglia ;)

Un'altra domanda però sorge spontanea, ma perchè non ho la minima nostalgia di una carbonara e invece ne ho tanta per una tempura!?

Vi lascio attanagliati da questo imponente quesito e domani si va alla corrida (6 tori 6) OLE! :)

sabato 17 luglio 2010

4 - Madrid 2010 - Il monastero e la processione

Seguendo l'evidente esperto consiglio, stamattina mi alzo presto (see... le 10...) e mi involo in quel di Atocha per prendere il trenino che mi portasse al El Escorial.
Una piccola nota sul sistema dei trasporti di Madrid, metro bella, treni (si chiama Renfe la compagnia dei treni) belli, larghi, silenziosi, puliti e freschi, anche un piccolo regionale come quello per El Escorial fa impallidire di brutto un nostro intercity a lunga percorrenza.

Però... non si capisce una ciufola di niente! Tutte, ma dico tutte le scritte in spagnolo, manco Exit in inglese, sistema di cartellonistica totalmente assente, ufficio di informazioni assente, tabelloni elettronici assenti, assistenti di treno assenti, qui le cose o le sai o le sai, c'è da gridare al miracolo anche solo per fare 50 km e non perdersi, cacchio eppure di turisti qui ne hanno.

Scusate lo sfogo, ma mi fa girar le palle questa mentalità (che è anche nostra) tutta basata sull'improvvisazione, sull'approssimazione, insomma quella mentalità dove non è il servizio che fa di tutto per farsi capire e farsi usare, ma tu che devi sbatterti per capire come usare un servizio, che cacchio lo pago il servizio, mi dovete portare per manina santa a destinazione senza che io debba sbattermi neanche un minimo, se no mi fate il servizio gratis.

Riesco comunque ad arrivare ad El Escorial, dopo essermi goduto il paesaggio della Sierra di Guadarrama, sembra di essere nel Mexico di Red Dead Redemption o nei dintorni di El Paso del Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo, ad ogni collinetta o strada in terra battuta che porta in qualche piccola fazenda par di veder sbucare Marston oppure il Biondo a cavallo dei loro destrieri!

Arrivo alla stazione e mi aspetto di trovar l'ufficio turistico, invece l'hanno piazzato all'uscita della visita al Monastero de El Esorial, con somma dimostrazione di acume e ingegno, va bè, mi affido all'unico patetico cartello che indica il monastero (ricordo uno dei monumenti più importanti della Spagna intera) e mi inerpico per i 2 km che mi dividono dalla meta ambita.
Per fortuna siamo quasi ai mille metri e non dico che sia fresco, ma almeno si respira, anche sotto il sole cocente e l'odore dei pini che contornano la lussureggiante Sierra inebria le narici.

Arrivo al monastero, un pò affamato, ma ancora in forze e decido di visitarlo tutto per riemergere dopo tre ore stordito dalle meraviglie viste.
Forse la cosa che ha avuto maggior impatto, tanto da farmi trattenere il fiato e camminare in punta dei piedi è stata la visita alle tombe dei reali e dei nobili di lignaggio reale custodite nei meandri più profondi e freddi del monastero.
Inquietante e bellissimo insieme, il resto della visita è di poco inferiore, fra stanze reali, saloni monumentali, una biblioteca contente reperti di rara bellezza e una mastodontica, stordente, ammaliante e colossale Basilica c'è da rimanere costantemente con la bocca aperta ed il torcicollo ad ammirar tanta maestosità.


Dopo la visita alla caratteristica cittadina di El Escorial, veramente bellina, mi appropinquo per la discesa alla stazione, quand'ecco che decido di passare per un sentiero fra pini lussureggianti che porta in basso.
Un'azzardo meraviglioso, un jackpot che mi ha fatto attraversare questo fantastico sentiero in mezzo praticamente alla Sierra, fra l'odore di pini, il suono delle cicale, il silenzio del vento che leggero scuoteva le alte foglie, un'autentico incanto!
Ho scoperto poi che il sentiero si chiamava Paso del Principe e conduceva alla Casita del Principe giù dabbasso, nei pressi della stazione.


Stordito e incantato prendo il treno e torno a Madrid (anche qui, un cartello che sia uno manco a pagarlo).
Dopo una sosta in albergo esco a cena... bè ecco, ci provo almeno, è venerdì sera ed è un delirio!
Plaza Mayor, Calle de Toledo, Puerta del Sol un delirio! specialmente Puerta del Sol, talmente stracolma che dai, non poteva esser solo per il venerdì e infatti mi becco una bella processione della madonna (chi sa quale, l'ho soprannominata la Madonna Incandelata) con dignitari al seguito e indecente biomassa umana intorno.


Sto un pò li e poi piegato dalla fame inizio la Ricerca de la Tradicion.
Da qualche giorno (da ieri ;) ho l'assoluta certezza che i ristoranti in Plaza Mayor e dintorni siano trappole per turisti, infatti vi mangiano solo i turisti, invece per mangiar "como la tradicion" bisogna perdersi per le viuzze, ed ascoltar l'idioma, se vi sono solo spagnoli e se si comportano normalmente (qui è normale gettare a terra tovagliolini, pezzi di pane, noccioli di oliva, cicche di sigarette, di tutto insomma tanto che cammini nei ristoranti scrocchierellando come in spiaggia) allora probabilmente sei nel posto giusto e infatti mi son trovato in un locale tipico, così tipico che il menù era tutto in spagnolo ed ho ordinato indicando con il ditino quello che aveva preso il mio vicino di tavolo ;) e complimenti al vicino di tavolo :D

Bello satollo e con una stanchezza atavica addosso mi appropinquo al letto ambito...

Buenas santa noche!

venerdì 16 luglio 2010

3 - Madrid 2010 - Il grattacielo y txikiteo

Oggi mi sveglio bene, dopo un'altra ronfata epocale, si dorme proprio bene, belli freschi a Madrid :)
Solita colazione alla cafeterià dell'albergo e prendo la metro per Plaza de Toros del Las Ventas, non me ne vogliano chi sono contrari, ma mi prendo il biglietto alla terza fila centrale per la corrida (6 tori 6) del 18 luglio alle 20.30! Per la spasmodica cifra di... rullo di tamburi... 5 euros!!!! ;)
Pare che ci sia una politica per calmierare tutti i prezzi a 5 euro, cacchio 5 euro! Quando me l'ha detto non ci volevo credere :) così il 18 sera mi vado a vedere la corrida con 6 tori 6 che tanto mi incuriosisce e poi cenerò a base di carne, indovinate di cosa :D


Visto che era ora di pranzo mangio in un curioso ristornate li vicino, uno di quelli salutisti, tipo Enki, forse inconsciamente per espiare ;) poi visto che c'ero vado a vedermi un pò di grattacieli nel quartiere economico, politico e finanziario di Madrid: Nuevos Ministeros.
Scendo dalla metro alla stazione che pare già anabolizzata per Madrid, 6 uscite addirittura (si ok, rispetto alle 52 di Shinjuku mi pare sempre una puzzetta, ma almeno ci provano) ed emergo nell'isolato dei grattacieli altissimi e centri commerciali e ministeri e banche e... e che mi pensavo io!
Ecco... ehm... va bene, ok, non devo pensare al quartiere di Shinjuku a Tokyo, sarebbe sleale, ma anche La Defanse di Parigi sovrasta questo tenero, piccolino, pacioccoso agglomerato di palazzetti di 30 piani a dir tanto e centri commerciali, ecco come dire, un pochino ingenui e fanciulleschi.
Ma mi piace, a suo modo ha un suo lento fascino, nelle sue piazzette ombrate dai palazzi, nel suo piccolo parco fra i grattacieli, ha una sua sonnolenta armoniosità.

Lo percorro tutto e arrivo al Santiago Bernabeu, che bello, cacchio proprio bello, c'è anche un giro turistico da fare, ma c'è una coda enorme alla biglietteria sotto il sole cocente ed implacabile, invece il negozio ufficiale del Real Madrid ha l'aria condizionata ;)
Volevo prendermi la maglia ufficiale della Spagna ai mondiali oppure del Real, ma cacchio 70 euro! Mmmhhh... non è che il calcio sia proprio una mia priorità, ci penso su va, magari la trovo tarocca ;)
Dal Bernabeu prendo il Metro e torno in albergo, ero cotto, letteralmente cotto, sono rosso dal sole, va bene che non si suda, va bene il caldo secco, ma il sole qui picchia potente, infido ti cuoce ben bene anche se non soffri come voi a Torino adesso, ho trovato un edicola con il Corriere della Sera ed ho letto delle temperature assurde di 40 gradi a Torino!
Mi spiace... hihihihi ;D

Esco dall'albergo un pò ripigliato e vado su per la Plaza, quando si apre una viuzza carina, la prendo e mi perdo in mille vicoli pieni di gente e taverne di Tapas, fantastico, lo sapevo che il buon vecchio metodo di buttar la guida alle ortiche e perdersi funziona sempre.
Non so perchè, ma uno mi attrae particolarmente, entro e accidenti, meraviglia, il locale serve Tapas "como manda la tradicion", ovvero come mi spiega un cameriere che mi ha pensato spagnolo e mi ha capito italiano, tu prendi un piatto, poi prendi le Tapas che vuoi dal bancone, ogni Tapas ha uno stuzzicadente (txikiteo), quando hai finito si contano gli stuzzicadenti, ognuno vale 1,5 euro, alla fine fra 4 Tapas gigantesche, cerveza e ovviamente espresso (ve l'ho detto che mi ha capito giusto il cameriere ;) spendo 8,80 euro! una scemenza, li lascio la mancia perchè se la merita e mi sa proprio che ci torno :)


Arrivo alla Plaza (Mayor naturalmente) e girello con stanca allegria, poi visto che ero in vena fotografica mi accovaccio in posizione del loto in mezzo alla piazza (molti lo fanno, ci si stravacca in mezzo alla piazza :) utilizzo il mio metodo brevettato guida e pacchetto di sigarette per costruirmi un trespolo e scatto foto notturne in alta definizione (quelle che ci metti 15 secondi a foto), con tutti che mi guardano e commentano, ehi bimbi, i giapponesi si sono levati tanto di cappello al mio sistema ad Osaka, che vi credete ;D


Bella giornata, bella bella, ed ho ancora tanto da vedere! Domani gita, Toledo o Segovia o l'Escorial ancor non so :)

Buenas fria noche!

giovedì 15 luglio 2010

2 - Madrid 2010 - Il santo e il Re

Per prima cosa devo dire che ho fatto una gran ronfata! Nonostante avessi spento l'aria condizionata (odio l'aria di notte) ho dormito fresco il giusto, comodo e bene.
Mi butto giù dal letto a malincuore, non proprio prestissimo... e vado alla cafeteria dell'albergo che mi prepara cappuccino e croassaint e si può pure fumare! dopo aver sborsato un'inezia torno su, doccia e pronto ad affrontar la giornata.
C'è da dire una cosa su Madrid, fa caldo, ma caldo secco, non si suda, non si è appicicaticci, se anche cammini sotto il sole cocente delle 13 non ti squagli e la sera rinfresca il giusto da essere una temperatura ideale, perfetta.

Dopo aver conteplato le 4 uscite che si aprivano di fronte a me da Plaza Mayor decido per la sinistra, che mi porta, dopo un pò alla Catedral de la Almudena che è la cattedrale principale della Spagna ed è appiccicata, di fronte proprio al Palacio Real de Madrid.


Questa interessante disposizione vis a vi, al confine fra il conflitto e la collaborazione del potere temporale e spirituale è in effetti unica, i reali fronteggiano il cardinale e il cardinale fronteggia i reali.
La cattedrale sembra molto antica, ma in verità è decisamente giovane e gode di un piccolo museo, ma sopratutto della vista dalla città dal'alta cupola neo classica fra cui si ammira ovviamente la facciata austera ma imponente del Palacio Real.


Dopo aver visitato la cattedrale mi appropinquo alla visita del Palacio Real che sorprendentemente non costa nulla, tranne una lunga e tediosa attesa ai controlli che manco l'aereoporto.
Il Palazzo è notevole, le sue stanze stupende, in un'esplosione di barocco e rococò che avrebbe fatto la gioia di Momoko (se non sapete chi è mi spiace tanto per voi), ma quello che sopratutto mi esalta è L'Armeria Real con una collezione di armi, armature e autentiche statue con cavalli che le mostravano in tutta la loro gloria.
C'erano le armature di Carlo V, Filippo III e tantissimi altri, certo che a vederli ci si stupisce come facessero a muoversi e vedere dentro quelle scatole di latta e come si votassero a morte certa come tartarughe rovesciate se mai fossero caduti da cavallo, certo che l'arte della guerra europea non era certo raffinata, forza bruta di cavalli e cavalieri trasformati in blocchi di metallo, nessuna arte sopraffina di scherma, nessuna strategia, ma impatto selvaggio di picche e mazze.

Esco dal Palacio Real un pò cotto, inizio ad essere stanco, tanto stanco e ucciderei per un dehor, che si profila come un miraggio nella Plaza de Oriente, dietro al Palacio Real nella piazzetta dell'Opera.
Mi gusto il mio caffè, in un delicato e raffinato dehor e risollevato mi incammino verso Plaza de Espana e da li verso la Gran Via


La Gran Via non mi ha fatto sto grande effetto, l'ho trovata dozzinale, sporca e rumorosa con negozzietti un pò tristi e molto, molto popolari, nulla, ma proprio nulla, in paragone agli Champ Elysee o Ginza o addirittura la nostra via Roma.
Decisamente molto meglio dalla piazzetta Callao con la via pedonale Preciados che porta alla Puerta del Sol, ecco una bella via con bei negozietti e un pò di shopping serio :)

Decido di lasciare la Puerta del Sol a domani e prendendo la metro da Callao torno in albergo, ero morto, come primo giorno ho decisamente esagerato, avrò fatto non so quanti km a piedi e in fondo sono solo un informatico sedentario ;)

Mi ripiglio e ceno nei dintorni di Plaza Mayor con ormai classico espresso sulla terrazza della piazza a godermi il tramonto e l'arrivo della sera.

A domani, devo ancora capire una cosa che se domani riesco a capire mi confermerà o meno un'aspetto che non pensavo o meglio non volevo pensare di Madrid e degli spagnoli.

Domani Plaza del Toro e Puerta del Sol... forse... se mi girerà così domattina ;)

mercoledì 14 luglio 2010

1 - Madrid 2010 - Il pulman volante e il caffè mayor

Ci eravamo lasciati a Caselle, ecco dopo aver atteso un'ora in più a causa di congestione del traffico all'aereoporto di Madrid finalmente annunciano l'inzio dell'imbarco, mi avvicino alla "coda" e già qualcosa che non andava c'era...
Poi ci caricano sul pulman e ci portano con il pulmino all'aereo, che oddio chiamare aereo è dir tanto, un cosino piccolo piccolo, entriamo salendo la scaletta, la scaletta! Niente tubo pressurizzato agganciato alla carlinga, ma la scaletta! L'aereo è piccolissimo, 50 posticini risicati e noi siamo in 15! No dico 15!
Per farvi un piccolo paragone, una sola fila del 747 Malpensa Narita in turistica conteneva 10 persone 3+4+3 e c'erano 40 file! Quindi in sola turistica eravamo 400! e invece qui c'era questo tenero aereoplanino di 50 posticini, grande come il pulman Torino Caselle, ma con le ali e dentro non c'erano neppure le persone necessarie a riempire 2 file 2 su 40 del Malpensa Tokyo... che tenero e che fifa! Viaggiare su quella scatoletta è stato un pò preoccupante, il 747 era così grosso che non sentivi nulla, questo invece era così piccolo che tremava se ad un piccione gli scappava una scoreggia.

Arriviamo a Madrid dopo esserci goduti vari giri sugli altipiani circostanti, volava così basso che mi sono goduto per mezz'ora il paesaggio meraviglioso appiccicato al finestrino!
L'aereoporto di Madrid appare per quello che è un grande e organizato aereoporto intercontinentale, pulito, efficente e decisamente bellino, più di Malpensa di sicuro.
Mi fumo una bella salvifica sigaretta fuori e vado al Metro, qui scopro con stupore che le tipe all'ufficio informazioni del Metro all'aereoporto non solo non spiccicano una parola che sia una in inglese base, ma non ti cagano perchè leggono il giornale... va bè... gli rompo le scatole finchè scocciate per le interruzioni alla lettura non mi danno le informazioni che volevo, prendo il mio bel bigliettino turistico e inizio la traversata di 30 minuti e 3 linee diverse che mi portano alla Puerta de Toledo, a 2 minuti dall'albergo.
Bella metro, organizzata, larga ed efficente, anche se tutto in spagnolo, nulla in inglese, ne nelle scritte, ne negli annunci delle fermate, per fortuna che sono italiano e si orecchia abbastanza lo spagnolo!

Arrivo in albergo e meraviglia! E' meraviglioso! Una camera che è una suite, bella, larga, luminosa, fresca, bella bella bella, con chiave elettronica e aria condizionata, schermo piatto, WiFi efficentissimo, bagno eccezionale, bella bella :)


Resisto all'abbiocco che mi sta calando prepotente e mi avvio per Calle de Toledo che in 10 minuti mi avrebbe portato direttamente dentro Plaza Mayor, ma faccio due pause, una per il bancomat proprio sotto l'albergo e poi il supermercato a 2 minuti dall'albergo :)

Con andamento lento, dopo una pausa ad una cefeteria in una piazzetta deliziosa dove lancio un seganle d'aiuto a Spina ;) arrivo in Plaza Mayor, ma che bella! Ed il tempo anche come testimonia il barometro ;) Bel tempo, si caldo, ma ventilato, non si suda, si sta bene, mi giro la piazza sereno e piacioso godendomi il tramonto e poi mi faccio convincere da un buttadentro e mangio tapas e carne in un ristorantino tipico proprio li.


Poi non contento dello scialo al ristorante prendo un "espesso" in un dehor in Plaza Mayor, l'aria è fresca, perfetta, con un venticello leggero che ti culla, l'espresso è buono, il paesaggio è meraviglioso e inizio a godermela in maniera decisamente indecente...


A malincuore mi alzo per ritornar in albergo che raggiungo tempo neanche di fumar una sigaretta, la via è dritta (Calle de Toledo), la paseggiata è piacevole, tante famiglie, persone chiacchierano e passeggiano, non c'è fretta, ne sensazione di pericolo, bella gente gli spagnoli, alla prima impressione decisamente una bella città Madrid :)

Domani colazione in quella piazzetta piccolina e bellina dove mi son fermato oggi e dove ho visto una croassanterie, poi chissà :)

Day 0 - Madrid 2010 - Partenza

Ed eccoci qui a Caselle, che piccolino che è!! Fa tenerezza, poca gente, pulito, ordinato ma senza smoking area, per cui adesso sono qui fuori a farmi la classica overdose di nicotina pre partenza, certo che a sto giro non devo attendere 15 ore prima della prossima salvifica sigaretta.
Mancano 20 minuti all'apertura del check-in, come al solito sono scandalosamente in anticipo, ma che volete farci :)
Spero che al gate vi siano delle poltrone comode, ho un sonno!!

Prossimi aggiornamenti a breve!

Ore 12 mi sto per imbarcare, alla fine le poltrone di Caselle non sono poi così comode e non sono riuscito a dormire :( ho un sonno indecente, mi che per la prima volta mi abbiocco sull'aereo prima della partenza ;)

Ci vediamo in espana!

Gabriel Voyager (--
--) Warp From My iPod Touch

Location:Caselle