sabato 1 luglio 2017

3 ( JAPAN 2017 ) - The underground, the clouds and the Illy

Stamattina mi sveglio e pioveva...
che fare a Tokyo quando piove, bè si va nel sottosuolo!

Mi reco a Shinjuku Station, sapete no quella piccolissima e discreta stazioncina grande come un capoluogo di provincia in cui transitano 3 milioni di persone al giorno, con decine e decine di linee sparse su 5-7 piani di binari e più di 50 ingressi-uscite, spesso fuse con centri commerciali così enormi che le gru sembrano un ripostiglio degli stracci.

A Shinjuku Station ci si perde, è un'assioma ineluttabile, un principio karmico imprescindibile, se vuoi uscire a est, esci a sud, se vuoi uscire a sud esci a ovest:

appunto...
Ma poco male, basta addentrarsi senza paura in una qualsiasi via circondi la stazione:


Addentrarsi per vie circondate di ristoranti e nogozietti:


Ed immergersi nell'infinito del sottosuolo labirintico, ecco le foto non rendono la profondità assoluta dei corridoi, non si scorge letteralmente la fine a occhio nudo, si cammina, si scende, si sale, si svolta, si cammina, ci si perde in questa anomalia fringe, in questo mondo parallelo pieno di gente, negozi, distrazioni, suoni, odori seguendo "l'Indicazione", il faro guida: Metropolitan Building.





Ecco giusto per darvi una vaga idea questo è il quartiere dei grattacieli, km e km di avvenieristici palazzi di acciaio e vetro, le zone in blu rappresentano il mondo del sottosuolo, forse anche più vasto delle superficie, che tralaltro fra sali e scendi, ponti pedonali e passerelle non ti sembra di calpestare più neppure sotto il cielo nuvoloso.


Ed eccoci a "riveder le stelle":


E questo è il discreto e piccolino "Palazzo Metropolitano" che ospita il comune di Tokyo di solo qualche decina di milioni di persone:


Le due torri ospitano al 45esimo piano due osservatori gratuiti, quindi dopo il sottosuolo ci innalziamo fra le nuvole:

piccole casettine...
grandi palazzi...

Quindi dopo esser discesi nel sottosuolo e innalzati fra le nuvole percorriamo le strade appena smesso di piovischiare:

Keio Plaza, c'è una storia qui dietro che risale al 2009 
Un'attimino di claustrofobia...
Un giro per il quartiere dei negozi, giusto per sbavar un cicinin sull'imminente uscita di Dragon Quest XI, il gioco più atteso dall'arcipelago nipponico (e non solo):


E poi via verso Ginza dove avevo appuntamento per un caffè e sorpresa!
Mi ero scordato, ma tutti i weekend le strade principali dal Ginza 4 chome, l'incrocio principale di Ginza sono chiuse al traffico, per permettere a qualche centinaia di migliaia di persone di girellare tranquilli facendo window shopping, ovvero limitandosi a guardar le vetrine visto il tenore assolutamente costosissimo dei negozi: Armani, Cartier, Gucci ecc...


ooops, lo riconoscete?


Avevo assolutamente bisogno di un caffè e così Junko, nonostante fosse anche lei un po stanca, mi accompagna fino ad Illy cafè dove mi bevo un'espresso "come a casa de noaltri" e gli frego metà tiramisù :D


Infine cala la sera e mi becco un concerto improvvisato (ma forse manco troppo) ad Akihabara:


Ok, lo ammetto inizio ad accusare il colpo, fra volo e queste due giornate dove non mi sono fermato un attimo sono davvero stanco e i miei poveri piedini chiedono pietà non essendo abituati a questi ritmi, una media di 20.000 passi al giorno fra ieri e oggi!

Ma domani è domenica e me la prenderò beeeellla tranquilla :)



つづく


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